Gli Impianti dentali sono radici artificiali in titanio che servono a ripristinare uno o più denti mancanti.
Nel caso in cui dobbiamo riabilitare l’intera arcata di denti che si sono perduti nel corso degli anni a seguito di diverse cause, oppure se ci troviamo a riabilitare pazienti che si sono trascurati nel corso degli anni e non hanno più denti sfruttabili per altre tipologie di riabilitazioni, possiamo utilizzare gli impianti dentali come pilastri per supportare grandi riabilitazioni delle arcate completa (full arches) in maniera completamente fissa e naturale oppure in maniera rimovibile.
L’intervento prevede l’inserimento di un numero di impianti che va da 2 a 8 a seconda del singolo caso clinico e del supporto che vogliamo creare per la protesi definitiva.
Un numero di 2 impianti è il minimo necessario per poter stabilizzare una protese totale rimovibile; generalmente vengono usati in pazienti che necessitano di stabilizzare delle protesi totali altrimenti “ballerine” e permettono di migliorare l’efficacia della masticazione.
Nei casi in cui le condizioni anatomiche e di salute del paziente lo consentano, e qualora la richiesta ed il desiderio del paziente sia di ritornare ad avere tutti i propri denti fissi possono essere inseriti un maggiore numero di impianti (solitamente da 4 a 8 a seconda dei casi) per fare da supporto a strutture protesiche più performanti.
In alcuni casi, per ridurre il disagio dei pazienti nella vita di relazione e per abbreviare i tempi della riabilitazione è possibile in giornata predisporre una protesi fissa, con i canoni e criteri estetici migliorativi corretti e funzionalmente utilizzabile per masticare (non le noci!!) già dal giorno dopo.
Queste tecniche chiamate di carico immediato, previa ovviamente una collaborazione del paziente che deve essere monitorato nel periodo di guarigione (osteointegrazione) degli impianti, offre il grande vantaggio di un ritornare ad avere i propri denti fissi, duraturi e con una percentuale di successo del 98% in poco tempo.
Visualizza qui di seguito i casi:
CASO 1
CASO 2
